Cos’è l’armonia

Hai provato a utilizzare a capire cos’è l’armonia ma non ci sei riuscito?Nonostante abbia trovato un sacco di lezioni e video in rete. Non preoccuparti, sei arrivato proprio sul sito che fa per te!

Infatti, in questa lezione ti illustrerò nel dettaglio cos’è l’armonia in modo che tu possa comprendere a pieno il concetto di armonia.

Che ne dici? Sei pronto a procedere? Sì? Perfetto: tutto quello che devi fare è prenderti cinque minuti di tempo libero. A me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura, ma soprattutto buona musica.

Intanto dai un’occhiata alle altre lezioni di Chitarra e Teoria musicale

 




Conoscenze di base richieste per la lezione

Per affrontare l’argomento delle misure semplici e misure composte bisogna che tu abbia compreso degli aspetti precedenti a questo argomento. Se non hai queste conoscenze puoi sempre consultare la sezione del mio sito che riguarda la teoria musicale
Ecco di seguito un elenco di argomenti che dovresti aver digerito bene (sono presenti anche i link alle varie lezioni):

 

Se non hai ben presente queste nozioni musicali di base, ti invito ad andarle a consultare così non avrai problemi ad affrontare questa lezione.

 




 

Cos’è l’armonia

Ritmo e melodia uniti (si badi che la melodia non è concepibile separata dal ritmo, una melodia senza un ritmo risulta informe e senza significato), ebbero una secolare fioritura prima che apparisse l’uso consapevole dell’armonia. C’è ragione di credere che l’armonia, cioè la combinazione simultanea di due o più suoni, fosse già in uso prima del IX secolo dell’era volgare. Ma, in genere, si è d’accordo nel far risalire l’inizio della musica a più voci all’epoca dei primi testi in cui appaiono quarte e quinte parallele, appunto verso il Ix secolo. L’armonia, al contrario della melodia che si costruisce orizzontalmente, ha struttura verticale.

Abbiamo già visto che sopra una nota considerata come fondamentale sono altre note, chiamate armonici, che risuonano contemporaneamente ad essa. Un buon orecchio riesce a percepire appena i primi tre o quattro armonici; essi sono l’ottava, la quinta, l’ottava seguente e la terza a questa successiva, tutti disposti verticalmente sopra la nota fondamentale. Questo fenomeno ci fornisce la prima testimonianza della presenza dell’armonia in naturale, di fatto, su di essa si è istintivamente costruito il nostro sistema armonico.

 




 

Cantare all’unisono o a un’ottava di distanza è un metodo naturale (ottave parallele ricorrono automaticamente quando un uomo ed una donna cantano la stessa melodia, ma la grande scoperta fu nel rendere possibile il canto simultaneo anche ad intervalli diversi dall’ottava.

In seguito, verso la metà del XV secolo, la terza (che in realtà è il quinto suono della serie degli armonici) fu pienamente accettata nella prassi musicale, e combinata con la quinta, in modo da formare una triade.

 




 

La triade

La triade è la combinazione simultanea di tre suoni: essa ha origine da qualsiasi nota sopra cui si aggiungono rispettivamente la terza e la quinta.

Questa triade è l’elemento fondamentale dell’armonia occidentale, e costituisce la pietra angolare della teoria musicale all’incirca del XV secolo sino a Schoenberg. Ma prima di esaminare l’uso dell’armonia e del contrappunto durante il periodo musicale a tutti noi più familiare bisogna mettere in chiaro un punto importante: non si pensi che il nostro sistema tonale di scale maggiori e minori sia l’apice dell’evoluzione musicale.

Nell’arte, un progresso inteso come miglioramento non esiste. La musica che conosciamo meglio, in effetti, non è altro che il prodotto della tecnica e dello stile di poche centinaia d’anni; una musica che esce da questi canoni, perché piu antica o perché più recente, può avere lo stesso valore di qualsiasi composizione scritta, poniamo, nel periodo che va da Bach a Brahms. La Messa in si minore di Bach non è necessariamente migliore di quella di Machaut o di Stravinsky: è semplicemente diversa.

 

 




 

 

Ma vediamo cos’è l’armonia? Dopo l’avvento della triade durante il XV secolo, vi fu un rapido sviluppo della tecnica compositiva che diede una eccezionale fioritura nel secolo seguente, uno dei periodi più fecondi della storia musicale. La modalità venne lentamente abbandonata e, intorno alla fine del secolo XVII, sostituita dal nuovo sistema tonale di scale maggiori e minori. Da allora fino alla fine del secolo scorso questo «gerarchico» sistema musicale sembrò definitivo e immutabile.

Ma non fu cosi, sebbene sia proprio questo il sistema che, alquanto anacronisticamente, viene tutto- ra insegnato nei conservatori musicali, con la completa esclusione degli altri sistemi. D’altra parte, ciò non avviene senza ragione; un’accurata conoscenza di questo glorioso periodo serve (o dovrebbe servire) a dare un fondamento alla nostra valutazione musicale dell’antichità e similmente, dell’epoca contemporanea. 

 




 

Buona Musica a tutti!!!

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